Salvatore ritorna a Scampia
Salvatore Esposito torna nella “sua Scampia” per un momento di confronto e riflessione con gli studenti di Medicina della Federico II. Li dove c’era una vela oggi sorge infatti un polo universitario nuovo di zecca che come un faro luminoso accende le luci dell’opportunità su un territorio, quello di Napoli nord, che rivendica a gran voce la sua sete di riscatto.
Sono numerose le considerazioni sulle tematiche sociali e non solo che l’attore sviscera insieme ai ragazzi e agli abitanti del quartiere nel corso del focus, tenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì 05 aprile nell’Aula Magna del Complesso Universitario federiciano, a cui hanno preso parte il magnifico rettore della Federico II, Matteo Lorito, il delegato del sindaco di Napoli per l’Industria della Musica e Audiovisivi, Ferdinando Tozzi ed il presidente dell’ottava municipalità, Nicola Nardella. Per un incontro, moderato dal giornalista e scrittore Alessandro Iovino, che parte dalla storia di Salvatore Esposito, scritta e narrata nei suoi tre lavori letterari – di cui Marida Famiglietti ne legge alcuni spezzoni ricchi di spunti – per arrivare ad aprire un interessantissimo dibattito sulle difficoltà che affrontano quotidianamente gli abitanti di tutti quei luoghi considerati “a rischio” o fuori di vista. Territori che, fortunatamente, da anni sono attenzionati in maniera attiva dall’università federiciana che dopo la nascita del Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio, a Napoli Est, nell’ottobre del 2022 ha tagliato il nastro della nuova sede di Scampia, portando presidi di cultura e legalità nelle periferie della città, le stesse che sono state per anni i set cinematografici a cielo aperto della fortunata serie “Gomorra”.
Tanti esempi positivi erano presenti all’incontro con Salvatore Esposito, a testimoniare la vivacità di un quartiere che si è sempre rimboccato le maniche da solo davanti alle difficoltà. Tra questi è impossibile non citare Antonella Leardi, la madre del tifoso Ciro Esposito, che dal dolore per la tragica scomparsa del figlio ha partorito l’associazione “Ciro Vive” che da anni si batte «contro ogni tipo di violenza».
A ricordarlo, raccogliendo uno scrosciante applauso da tutta l’aula magna, è stato anche lo stesso attore di Gomorra, nonché super tifoso del Napoli, che ha invitato tutti i supporter azzurri a festeggiare l’imminente scudetto in maniera civile perché «magari così questa vittoria potremmo anche dedicarla a Ciro che immagino sarebbe stato molto felice»
Fonte: Il Mattino
Video & foto: Dglab